l parere di: La Stampa

CAFÉ QUINSON, VIEUX BISTROT
Quando una cucina è un altro pianeta. Quando l’amore per i prodotti del territorio è portato all’esasperazione, quando anche i tuoi figli si accorgono che in quella tavola stanno passando i racconti.
[..] a Morgex c’è un locale che m’ha commosso. E’ nella piazzetta del paese: Café Quinson Vieux Bistrot, ovvero calore e accoglienza. Venti coperti in tutto, circondati dalla pietra nuda e dal legno antico. In cucina c’è una persona sola, Agostino, sommelier di razza, in sala la moglie e la cognata vestite in costume.
Se venite qui non dovete aver fretta, perché tutto è fatto sul momento senza ausilio di abbattitori di temperatura e quant’altro. Ogni piatto è un racconto. Figuratevi che per i più piccini hanno un menù con tanto di disegni da colorare e parole crociate. Vostro figlio si divertirà con le matite colorate in dotazione, mentre voi aspettate la fantasia di insalate del loro orto con petti e cosce di quaglia con gli ovetti, la mocetta con mele e pere e olio di noci servita in cinque versioni. Saranno un racconto anche i ravioli più buoni della vostra vita, farciti di carne di cervo aromatizzata alla grappa, con tartufo di stagione. E’ la zuppa del povero, con pane nero, la fontina di Valgrisenche? Il piccione alle due cotture e il carré di cinghiale alla medievale? E che buono il gelato al latte di montagna e i sorbetti.
Agostino, va famoso anche per la degustazione di formaggi (ne ha 70 tipi). Ogni giorno cuoce pane (sette tipi) e grissini e i dolci della piccola pasticceria da fine del mondo. Aperti solo la sera, di giorno coltivano l’orto per il ristorante; hanno un menù degustazione (a 60 euro), uno della tradizione (a 40 euro), uno del pastore (a 55 euro) e quello del Gran pastore con 30 assaggi di formaggi (a 65 euro).
Ogni menu può essere accompagnato da vini a calice scelti dal patron, che ha una carta grossa come la Bibbia.
Mi sono emozionato, dicevo, perché era tanto che non vedevo un concentrato di gusto per l’ospitalità, e un menu così perfetto.
Era tanto che non vedevo i miei figli che si sentivano importanti, quasi interpellati dal gusto, che dettava i suoi sogni attraverso quei piatti straordinari.